Due giorni di sport con la Figest, Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali, e l’Asd Alam, Associazione Laziale Amici della Morra, il 27 e 28 luglio
L’Associazione Laziale Amici della Morra Alam in collaborazione con la Figest, la Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali, organizza il 18esimo Campionato italiano di morra.
L’appuntamento per l’assegnazione del titolo tricolore si terrà sabato 27 e domenica 28 luglio ad Amatrice presso la nuova Area del gusto, della tradizione e della solidarietà. A sfidarsi saranno i più forti giocatori italiani nelle categorie Individuale, Coppia e Terna.
Questo il programma dell’evento dedicato a questo gioco tradizionale: sabato 27 alle ore 15 apertura delle iscrizioni ai tre tornei, a seguire inizio delle competizioni.
Domenica 28, a partire dalle ore 10, semifinali e finali del torneo Individuale. A seguire semifinali e finali del torneo Terna e, per chiudere, semifinali e finali del torneo Coppia. Al termine pranzo sociale offerto dall’Asd Alam presso il ristorante Roma. Per informazioni Davide (tel. 3471764278) oppure Umberto (tel. 3498518373).
La morra è un gioco antichissimo, come riportano numerose note storiche. Le prime notizie che si hanno del gioco della morra risalgono all’antico Egitto: in una tomba di un alto dignitario di corte della XXV dinastia, si vede chiaramente il defunto intento a stendere il braccio con un numero, contrapposto ad un altro giocatore.
Proseguendo nei secoli, in una pittura vascolare greca, appare chiaro il gioco tra Elena e Paride, con le mani protese nell’atto del gioco della morra. Tuttavia, è nell’epoca latina che si hanno le più chiare manifestazioni anche scritte grazie, ad esempio, a Cicerone. In latino la morra era indicata come “micatio”, dal verbo “micare”, che per esteso era “micare digites”, ossia protendere le dita nel gioco. In epoche successive sono diverse le testimonianze, anche figurative, del gioco della morra: numerosi pittori hanno raffigurato giocatori di morra durante le fasi del gioco. Purtroppo la morra era anche uno dei pochi svaghi che i nostri soldati avevano durante le notti fredde nelle trincee durante la Grande Guerra.
Dal 1998 la morra è divenuta gioco sportivo riconosciuto dalla Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali e dal Consiglio nazionale del Coni quale Disciplina sportiva associata.
Il gioco si svolge tra due giocatori, i quali stendono simultaneamente un certo numero di dita, e devono dichiarare allo stesso tempo un numero non superiore a dieci (morra). Guadagna il punto chi ha dichiarato il numero corrispondente alla somma delle dita stese da entrambi; vince la partita chi per primo totalizza il numero dei punti in precedenza stabilito
L’incontro si svolge secondo il criterio partita – rivincita – bella, e vince l’incontro chi si aggiudica due partite su tre.
Non si tratta, però, di un gioco esclusivamente individuale. Possono essere formate due squadre di doppio; in tal caso, due sfidanti avviano la partita e chi prende il punto sfida l’altro avversario finché è in grado di “tenere la mano”. Questo è un gioco tanto popolare quanto difficile, in quanto non è banale tenere la concentrazione per cercare di “prevedere” quale punteggio sarà dato dalla somma delle due mani. Occorre pertanto essere esperti per giocare ad un certo livello e nei tornei, ma questo è un gioco che possono giocare tutte le persone che vogliono misurare la propria abilità e prontezza di riflessi.