FLYING DISC: L’INCLUSIONE IN CAMPO SI COLORA DI AZZURRO

ATLETA CON SINDROME DI DOWN, AI MONDIALI ULTIMATE IN SPAGNA

Luca Bruni, bolognese, chiamato con la Nazionale italiana Under 24 vestirà i colori della FIGeST, la Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali

L’inclusione non è uno slogan. È sudore, fatica, fiducia. È correre fianco a fianco, giocare la stessa partita, nello stesso campo, con gli stessi sogni. È la storia di Luca Bruni, 23 anni, bolognese, atleta con sindrome di Down, che parteciperà ai Campionati Mondiali di Ultimate Under 24 a Logroño, in Spagna, dal 21 al 28 giugno come membro della Nazionale Italiana, divisione Open (maschile). Non come mascotte, non per un’apparizione simbolica, ma come atleta, pronto a dare tutto per la maglia azzurra.

Dietro a questa impresa, unica nel panorama sportivo mondiale, c’è la FIGeST – Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali, che ha accolto da due anni il Flying Disc tra le sue discipline. Ma soprattutto c’è una comunità che ha saputo vedere nello sport uno strumento potentissimo di autonomia, crescita personale e relazione.

Luca ha scoperto il Flying Disc – Ultimate nel 2019, durante un corso presso l’Istituto “Salvemini” di Casalecchio. Oggi gioca con la squadra All Inclusive della Bologna Flying Disc Asd e si allena con i One Tribe U15 della BUG Asd. La sua routine non è solo fatta di lanci e prese, pratica anche calcio e arrampicata. Lo sport lo aiuta a “identificare la quotidianità”: prepararsi il borsone a seconda dell’allenamento in programma, preoccuparsi se l’una o piuttosto l’altra divisa sia pulita, gli permette di percepire il senso del tempo e rende un giorno diverso dall’altro. In una parola gli permette di vivere.

“Ogni piccolo passo è una conquista, nulla è scontato”, raccontano i genitori, Pamela e Gabriele, che da vent’anni costruiscono insieme a Luca un percorso di autonomia. Senza manuali prestampati, ma impegnandosi a comprendere le sue attitudini. “Si tende a incasellarli, a dare etichette, invece ognuno necessita di una propria strategia -, aggiunge la mamma – È stato proprio l’incontro quotidiano con atleti senza disabilità a dare a Luca un motivo per alzare l’asticella, imparare davvero. E ai suoi compagni di squadra va il nostro più grande ringraziamento”.

Questa è inclusione vera: non quella che raduna “diversi tra loro”, ma quella che abbraccia la diversità e la fa giocare in squadra, in un contesto competitivo e serio. E il Flying Disc-Ultimate, sport che si fonda sullo “Spirit of the Game”, sul rispetto reciproco, sull’autogestione e sul fair play, non poteva che essere il terreno ideale per questo cambiamento culturale.

“Quando Luca torna da un torneo sotto la pioggia alle 1:30 di notte, dopo quattro ore di gioco con i suoi compagni “normodotati”, non è solo lui a crescere. Cresce la squadra. Luca insegna a noi qualcosa ogni giorno, è motore di miglioramento continuo”, afferma Davide Morri, allenatore della Nazionale Under 24 e della squadra All Inclusive.

Certo, ci sono sfide, anche economiche. Come la necessità che i genitori accompagnino Luca in Spagna, perché nessuno può – né deve – delegare del tutto la responsabilità. Ma c’è anche un entusiasmo che travolge ogni ostacolo.

“È un evento eccezionale – sostiene Enzo Casadidio, presidente nazionale della FIGeST – non esistono precedenti: Luca è il primo atleta con sindrome di Down della FIGeST convocato in una Nazionale non paralimpica”.

Il messaggio è chiaro: l’inclusione funziona solo se è vera, concreta, condivisa. Serve chi ci crede, chi dà fiducia, chi ha il coraggio di provare – anche a sbagliare. Come in campo. E lo sport, quello autentico, ha un potere incredibile: diventa scuola di vita, dà ritmo ai giorni, costruisce indipendenza, insegna a guardare oltre le etichette.

“Lo staff federale ha dimostrato grande apertura e visione. A Logroño, la Nazionale U24 porterà con sé non solo il talento di una delle migliori selezioni europee, ma anche una testimonianza potente di come lo sport possa cambiare le persone e la società”, dice Salvatore Comis, presidente della specialità del Flying Disc in FIGeST.

E con Luca in campo la Nazionale ha già fatto meta e un po’ tutti noi – famiglie, tecnici, compagni, spettatori – abbiamo già vinto.

Di Katia Di Nardo

Membro dello Staff della Segreteria Generale FIGeST dal 2011