SCHEDA TECNICADENOMINAZIONE:ruzzola, rotola, ruzica, rota Regole di gioco1. II gioco richiede l’utilizzo di due attrezzi: la ruzzola e lo spago o fettuccia per il lancio; cenni storiciChe si tratti di un gioco di tradizione antichissima lo dimostrano più che i pochissimi documenti storici, la vastissima diffusione che aveva in tutta Italia fino ad appena 50 anni orsono, quando l’industrializzazione e l’abbandono delle campagne hanno portato a trascurare uno sport, che sempre è stato considerato gioco non nobile, perché praticato dalle categorie più umili della popolazione. Secondo alcuni non è esagerato pensare che il gioco della ruzzola possa avere origini etrusche. Sicuramente a fine impero romano il gioco era praticato; infatti nella tomba di un bambino è stata rinvenuta una ruzzola con lo spago. Il documento storico più significativo, che dimostra la diffusione di questo sport, in modo particolare nella zona del Fermano, è un decreto che ne vieta la pratica sulle strade principali del paese. A S. Elpidio a Mare infatti nel 1571 fu stampata una raccolta di decreti (“Statutorum ecclesiasticae terrae Sancti Elpidii volumen”), disposizioni che gli esperti ritengono risalire, in molti casi, anche a alcuni secoli precedenti. Al libro IV, rubrica 88, tali statuti (che sono in latino) recitano: “A nessuno sia lecito giocare a ruzzola o a formaggio ad rotulam vel caseum per le strade interne alla nostra terra (all’abitato) sotto pena di 4 libbre di multa per ciascuno ed anche fuori di detta terra, per le vie che conducono a S. Maria del Gesù dell’Osservanza e a S. Agostino Vecchio, sotto pena di 40 soldi per ciascuno. Chiunque sporgerà denuncia si guadagnerà un quarto della multa e gli sarà creduto sotto giuramento.” Già 500 anni fa i giocatori di ruzzola avevano problemi con i tutori dell’ordine; non c’erano allora le automobili, è vero, ma non c’erano neppure le belle strade asfaltate di oggi e la tentazione di qualche tiro sul bei viale selciato dei frati doveva essere forte. Nonostante le multe e la scarsa considerazione di questo gioco, la passione per la ruzzola è rimasta viva tra la gente e le sfide ancora si rinnovano appassionanti. Il fatto che a praticare questo sport fossero le categorie più umili, non ha permesso a questo gioco di salire la scala della nobiltà ed è rimasto gioco popolare cioè del popolo. Questo non ha impedito a molte persone di diventare famose per la loro bravura, tanto da entrare in molti detti popolari. Ora che anche il CONI ne ha riconosciuto la validità e nella speranza che i giovani non lascino morire uno sport antichissimo, ma soprattutto divertente e piacevole, da praticarsi necessariamente alla aria aperta e sulle strade di campagna, invitiamo tutti i ragazzi a provare il lancio della ruzzola in compagnia di chi ha imparato a divertirsi con uno strumento semplice e sicuramente ecologico. |
||||
![]() |
||||
![]() |
||||